LaRecherche.it
Scrivi un commento
al testo di Amina Narimi
|
|||
Notturni crudeli battono chiodi alla croce -oscilla su di un carro di neve, poi ancora alle pareti - di buio trattengo l'aria, le parole sulla lingua si tuffano nell'acqua dove niente di umano può vivere a lungo una colpa. Nuoto in altri occhi,altre mani accendono il canto invisibili di cristallino dolore. la montagna trema da sotto, pure è senza tormento. L' Ararat finisce con l'Aurora e ricomincio a dimenticare la notte lungo l'll viso inquieto di minuti quando claudica il silenzio limpido di voci -quasi cieca al giorno l'urna, che accoglie un'altra notte, uscita dal fiume brucia |
|